Dalla rivoluzione digitale al metaverso in sanità : opportunità e rischi per medici e pazienti
All’inizio erano le cartelle sanitarie elettroniche.
Poi è arrivata la telemedicina – a piccoli passi, fino a prima del COVID-19.
Dalla pandemia, poi, un’accelerata senza precedenti: video consulti, uso professionale dei social media, app di messaggistica istantanea – whatsapp su tutte – e i wearables, i dispositivi da indossare per la registrazione in continuo dei più diversi parametri.
Un trend che non accenna a rallentare, una vera rivoluzione digitale che, con la confluenza tra mezzi digitali, intelligenza artificiale e realtà virtuale, sta già sfociando in un Metaverso in Sanità, con nuovi modelli di assistenza sanitaria dai tempi, costi e modalità inediti.
I vantaggi sono rilevanti, e sono affiancati, naturalmente, da aspetti più complessi che vanno gestiti con un nuovo approccio. Perché oggi l’assistenza sanitaria è anche questo, e non si tornerà più indietro.
Da un lato abbiamo infatti un miglioramento generale in termini di efficienza dell’assistenza sanitaria: le cartelle elettroniche, ad esempio, consentono ai medici di accedere e condividere le informazioni sui pazienti in modo rapido e sicuro; la telemedicina favorisce l’accesso alle cure alle persone con problemi di mobilità o che vivono in aree poco servite; i wearables e le loro app possono aiutare i pazienti a monitorare e gestire la propria salute, e a condividere più dati con il medico di riferimento se necessario.
Dall’altro abbiamo invece le nuove sfide che il cosiddetto e-health ci pone, tra cui la maggiore complessità nel garantire privacy e sicurezza dei dati, la maggiore esposizione del personale sanitario in termini reputazionali e di carico di lavoro, e la potenziale disparità di trattamento legata al “digital divide”, ovvero il divario in termini di alfabetizzazione digitale e disponibilità di mezzi tecnologici adeguati nella popolazione generale. A questo si aggiunge il venir meno dei vantaggi che la compresenza fisica tra medico e paziente porta in termini relazionali e di comunicazione interpersonale, visti in dettaglio – con le loro ricadute in campo clinico – negli articoli precedenti.
Passeremo quindi in rassegna, in questo articolo e nel prossimo, i 4 canali dell’e-Health attualmente più utilizzati dai medici, analizzando tutti i fattori di discontinuità che essi hanno comportato sia per la pratica medica che per il rapporto con gli assistiti, e includendo ovunque possibile sia il punto di vista del personale medico che quello dell’utente finale, il paziente.
I canali che considereremo saranno:
- L’accesso libero, per medico e paziente, alla cartella sanitaria elettronica – compresa la possibilità per gli assistiti di vedere il risultato di esami e indagini diagnostiche anche prima della mediazione e spiegazione da parte del medico curante
- La telemedicina, con particolare riferimento alle visite a distanza
- L’utilizzo dei social media a livello professionale da parte del personale sanitario
- Lo spostamento del confronto tra medico e paziente su app di messaggistica istantanea, come whatsapp o telegram
Iniziamo dal mezzo che di fatto ha aperto la strada alla rivoluzione digitale, pur in tempi in cui cambiamenti di tale portata non potevano ancora essere nemmeno ipotizzati: il vissuto, i pro e i contro dell’utilizzo delle cartelle sanitarie elettroniche.
Se la consultazione di tali strumenti avviene da parte del medico curante, i caratteri peculiari di
- possibilità di accesso ovunque, da qualsiasi dispositivo elettronico
- immediatezza dell’accesso
- completezza delle informazioni disponibili
costituiscono aspetti unicamente positivi, riferiti sia all’attività clinica per se del singolo medico, sia alla possibilità che egli avrà nel condividere in maniera precisa i dati specifici con le altre figure sanitarie del team multidisciplinare coinvolto nella cura del paziente in questione.
Gli stessi aspetti sono alla base dei vantaggi dell’accesso diretto anche da parte degli assistiti, che si raccolgono nel concetto di empowerment del paziente – definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “processo attraverso il quale le persone ottengono un maggiore controllo sulle decisioni e sulle azioni che riguardano la propria salute”.
La libera consultazione permette inoltre una migliore gestione dell’ansia associata all’attesa dei risultati, che alcune associazioni di pazienti oncologici – coinvolte in un lavoro recentemente pubblicato sull’ American Society of Clinical Oncology Educational Book – hanno riferito come stato d’animo tra i peggiori sperimentati dai pazienti nell’iter di diagnosi e cura.
Le stesse associazioni hanno tuttavia evidenziato il rischio di aumento dell’ansia medesima in caso di risultati negativi o non chiari, soprattutto se la consultazione dei risultati avviene in un momento in cui non c’è disponibilità immediata di un membro dell’équipe medica di riferimento.
Concorde il parere dei medici, che si trovano spesso ad accedere ai referti in un tempo successivo al paziente, il quale può non di rado aver frainteso il senso di referti per loro natura molto tecnici, interpretando erroneamente risultati normali come negativi o, meno comunemente, il contrario.
Una proposta che è stata avanzata per la gestione di queste criticità è l’applicazione di un periodo di embargo – lungo pochi giorni – che dia al medico il tempo di accedere ai risultati e comunicarli al paziente in modo più appropriato.
Questo approccio, che non lede il diritto dei pazienti ad avere pieno accesso alle proprie informazioni sanitarie, è stato testato nel 2019 su un campione di pazienti oncologici, nel quadro di uno studio pilota che ha fornito risultati senz’altro incoraggianti su questa direzione.
Per quanto riguarda l’uso e l’impatto di telemedicina, social media e messaggistica procederemo in un’analisi approfondita nel prossimo articolo.
In pillole:
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Per approfondire:
Chengoden, Rajeswari, et al. Metaverse for Healthcare: A Survey on Potential Applications, Challenges and Future Directions. arXiv:2209.04160 (2022). Preprint.
Mano MS, Morgan G. Telehealth, Social Media, Patient Empowerment, and Physician Burnout: Seeking Middle Ground. Am Soc Clin Oncol Educ Book. 2022 Apr;42:1-10
Petrigna L, Musumeci G. The Metaverse: A New Challenge for the Healthcare System: A Scoping Review. Journal of Functional Morphology and Kinesiology. 2022; 7(3):63
Woolen SA, Kazerooni EA, Steenburg SD, et al. Optimizing electronic release of imaging results through an online patient portal. Radiology. 2019;290:136-143