Telemedicina, social media, messagistica istantanea e wearables: il vissuto di medici e pazienti
Nello scorso articolo abbiamo visto vantaggi e criticità dell’e-Health, la Sanità Digitale nata dalla rivoluzione digitale trainata dalla pandemia COVID-19 e tuttora in continua evoluzione.
Dopo aver analizzato in particolare le ricadute su medici e pazienti dell’accesso libero alla cartella sanitaria elettronica, passiamo ora a esaminare pro e contro di telemedicina, uso professionale dei social media, messaggistica istantanea e dispositivi wearable.
Telemedicina
Per la telemedicina, ci focalizziamo in particolare sulle visite a distanza, l’unica modalità che durante il lockdown ha permesso a medici – anche quelli non direttamente coinvolti nella gestione della pandemia – e pazienti di restare in contatto e dare la continuità possibile all’iter di cura.
Questo, infatti, il più grande vantaggio per i teleconsulti: un allargamento dell’accessibilità al consulto medico anche a persone impossibilitate a recarsi in ospedale o in studio medico – per vincoli motori o, come durante il lockdown, normativi e sanitari – o residenti in aree svantaggiate.
Non si può tuttavia parlare di una garanzia di accessibilità per tutti: c’è infatti un rovescio della medaglia, e il suo nome è digital divide, il divario digitale – in termini di alfabetizzazione e dotazione tecnologica – che mette oggi a rischio di disparità un’ampia fascia della popolazione, e che speriamo si possa ridurre significativamente negli anni a venire.
Con la tecnologia a distanza si perdono inoltre i vantaggi della visita in presenza, con una maggiore difficoltà, da parte del medico, di leggere emozioni rilevanti per il percorso, di intercettare informazioni aggiuntive, e di poter massimizzare l’efficacia dell’interazione con il paziente, anche in termini relazionali.
Una schematizzazione dei principali pro e dei contro di questa alternativa digitale è riportata nella tabella seguente, modificata da recente articolo che dà voce in materia sia al personale sanitario che alle associazioni pazienti (Mano 2022):
Personale sanitario | Associazioni pazienti | ||
Pro | Garantisce la sicurezza del paziente in ogni situazione
Rapido ed efficiente Utile in realtà geograficamente difficili Maggiore comfort del paziente |
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Contro | Disparità legate al digital divide
Dimensione relazionale limitata Non adatta a tutte le situazioni (es se serve esame fisico) |
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Le visite a distanza emergono quindi come strumento utile, in un percorso integrato con le visite in presenza per miglior bilanciamento tra accessibilità del servizio ed efficacia dell’interazione.
Social media
Passando a social media, il loro utilizzo tra pari può essere – specialmente per alcune piattaforme come Linkedin o Twitter – un ottimo mezzo di networking e aggiornamento: possono essere usati infatti per entrare o restare in contatto con i colleghi, condividere informazioni e risorse, e tenersi aggiornati sulle ultime ricerche e sviluppi seguendo professionisti o pagine di riferimento.
Esistono tuttavia dei rischi, avvertiti sia dai medici che dai pazienti, quando un professionista della salute comunica per questa via con un pubblico allargato e generico.
Rischi riferiti principalmente alle seguenti sfere:
- Reputazione: a seguito, ad esempio, di critiche o reazioni per le tematiche comunicate, i punti di vista o le opinioni, o a seguito di reazioni poco professionali da parte del professionista a fronte di attacchi e provocazioni da parte degli utenti.
- Confini professionali, che possono uscire indeboliti da uno stile comunicazionale che mescoli in maniera poco distinta i livelli professionale e personale, con conseguenze anche di tipo etico in alcuni casi
- Informazioni imprecise o fuorvianti, spesso anche solo per una limitata chiarezza nella comunicazione, che può quindi potenzialmente danneggiare gli utenti se sulla base di tale comunicazione prendono decisioni sulla propria salute.
- Riservatezza dei pazienti, se ad esempio si utilizzano nella comunicazione elementi tratti da casi specifici senza il previo consenso da parte degli interessati, che vedrebbero quindi la loro privacy violata
La prima misura di gestione di tali rischi è prenderne una chiara coscienza e averli ben presenti quando si procede all’utilizzo dei social media; elementi più specifici, sul fronte etico e reputazionale, saranno invece argomento dei prossimi articoli di questa rubrica.
Messaggistica Istantanea
Se le criticità principali viste finora riguardano soprattutto l’area relazionale per la telemedicina, e quelle etiche e reputazionali per i social media, il rischio maggiore per l’integrazione della messaggistica istantanea nella pratica medica – al di là della privacy – è il sovraccarico di lavoro senza confini spaziali né temporali, spesso anticamera di burnout per il personale sanitario.
Questa possibilità rappresenta infatti spesso, per l’utenza, l’accesso a una sorta di “linea diretta” con il medico, percepita peraltro come meno invasiva rispetto ad alternative più tradizionali come una telefonata.
Ciò, unito alla comodità e semplicità di invio – anche con allegati come esami o referti appena scaricati – genera un flusso continuo di richieste che possono facilmente pervadere anche le ore non lavorative, le stesse in cui i pazienti hanno più tempo per contattare il curante.
Anche se non fisicamente al lavoro, quindi, il medico di fatto si può trovare a non essere mai mentalmente a riposo, vacanze comprese. Rischia di sfumare, in altre parole, la sana linea di demarcazione del tempo libero da quello lavorativo.
Un possibile risvolto è che il curante si senta a rischio di un minor rendimento nelle ore di presenza fisica in ambulatorio, e che ne tragga ulteriore discomfort.
Per continuare a lavorare con sicurezza ed efficienza, potrebbe quindi essere necessario per il personale sanitario introdurre dei vincoli – ad esempio orari – alla messaggistica istantanea, per ridurre le interruzioni che mettono a repentaglio la concentrazione nelle ore lavorative, e per riguadagnare quell’area privata la cui salvaguardia garantisce, a livello clinico, il miglior livello qualitativo nell’espletamento della professione medica.
Una visione più generale dei meccanismi di burnout nella classe medica e dei fattori utili nella sua gestione saranno oggetto del prossimo articolo di questa rubrica.
In pillole:
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Per approfondire:
Etheredge HR, Fabian J. Communication in Healthcare: Global challenges in the 21st Century. Hamostaseologie. 2022 Feb;42(1):29-35
Goleman D Pazzi V. Intelligenza Sociale. Milano: Mondolibri; 2007
Mano MS, Morgan G. Telehealth, Social Media, Patient Empowerment, and Physician Burnout: Seeking Middle Ground. Am Soc Clin Oncol Educ Book. 2022 Apr;42:1-10
Petrigna L, Musumeci G. The Metaverse: A New Challenge for the Healthcare System: A Scoping Review. Journal of Functional Morphology and Kinesiology. 2022; 7(3):63
Rowan, Catherine, and Robert Hirten. “The future of telemedicine and wearable technology in IBD.” Current Opinion in Gastroenterology 38.4 (2022): 373-381.
Terrasse M, Gorin M, Sisti D. Social Media, E-Health, and Medical Ethics. Hastings Cent Rep. 2019 Jan;49(1):24-33.